La chiave dell’ evoluzione è nel Karma

Ritengo che Rudolf Steiner sia colui che riesce a condensare in un numero relativamente ridotto di parole ciò che concerne la sfera spirituale ed evolutiva dell’essere umano. Nella fattispecie, tale riscontro si evidenzia in molte delle sue seimila conferenze pubbliche tra cui una, di cui in questo esposto e che ne da il nome; “Influssi luciferici, arimanici e asurici”, datata Berlino, 22 marzo 1909.

Introduzione all’antroposofia steineriana.

Prima di cominciare, è necessario un accenno sugli sforzi di Steiner, il quale dedicò la maggior parte del suo tempo in quello che diffuse e che, per una occulta ragione, non è poi così noto oggi se non a certi livelli. L’antroposofia fu un percorso di studio spirituale e filosofico che, purtroppo, come per tutte le questioni che riescono a fornire dei binari validi entro cui dirigere il cammino dell’umanità, passò in secondo piano attraverso i soliti triti e ritriti discorsi di quello che la storia sostanzialmente insegna in relazione alle logiche di controllo e di dominio concettuale e religioso (nonostante il termine venne utilizzato per la prima volta da Robert Zimmerman in un’opera omonima). Detto percorso postula l’esistenza di un mondo spirituale, intellettualmente comprensibile e accessibile ad un’esperienza diretta esclusivamente attraverso e per mezzo della crescita e dello sviluppo interiore e, solo così, riuscendo ad applicare il metodo scientifico a oggetti non immediatamente sensibili.

“La scienza dello spirito potrebbe dunque essere intesa allo stesso modo delle altre attuali concezioni, si chiamino materialismo, monismo, spiritualismo, idealismo, realismo o altro; potrebbe essere intesa come s’intendono oggi le altre concezioni, come qualcosa cioè che ha da soddisfare solo la brama di conoscere.
Così però non è: bensì grazie alle acquisizioni della scienza dello spirito, l’uomo ha un concreto e continuo patrimonio per la vita, che non soltanto soddisfa i suoi pensieri e le sue esigenze di conoscenza, ma che è un fattore reale della vita stessa.”


Il suo intento era quello di modificare l’impostazione venutasi a creare nell’uomo, premendo su un cambiamento da attuare in relazione alla conoscenza della verità e della realtà umana. Era volto ad includere l’ambito soprasensibile nella realtà conosciuta e ad insegnare, anche attraverso la sua pedagogia, come si potessero ottenere le risposte sulla vita, apprendendo dalla vita stessa. Nell’epoca storica in cui visse, quello sforzo fu immane ed ebbe non pochi problemi, nonché il rogo del primo Goetheanum (denominato Johannesbau – edificio di Giovanni – fino al 1918), completamente distrutto in un incendio doloso il 31 dicembre 1922.

Tra le sue opere fondamentali si ricordino: Filosofia della libertà, Teosofia, L’Iniziazione, La scienza occulta nelle sue linee generali, La mia vita, Calendario dell’Anima (1912-13).

Le ragioni dello stallo umano.


Veniamo al nocciolo della questione. Il mondo di oggi, che appare svuotato dai valori e dalle logiche (se non meramente legate all’esistenza materiale), racchiude una moltitudine di discorsi etici, la voce scontenta e gli affanni dell’uomo, i quali non sono che l’evocazione, più che una presa di posizione reale, della necessità di un cambiamento mirato al risveglio interiore o, meglio, della presa di coscienza sulla grave mancanza in relazione alla realtà soprasensibile; l’essere umano si trova ad attraversare il suo percorso evolutivo attraverso conflitti e sofferenze coi quali si scontra costantemente ritenendo, tuttavia, che si debba necessariamente cambiare per migliorare. Riesce ad intravedere che qualcosa, nel suo imprinting, è conflittuale e per questo motivo è, sostanzialmente, un essere confuso; pertanto, altrettanto confusi sono i suoi pensieri.
Per descrivere la condizione in cui versa attualmente l’umanità mi servirò di un esempio pratico; si immagini, per un momento, di trovarsi improvvisamente in un luogo sconosciuto dai colori, dai sapori così nuovi da non essere comprensibili e da non consentire di comprendere se questi siano positivi o negativi rispetto alla propria incolumità. Pertanto si avverte un senso di spaesamento in quanto si ha il timore di rimanere offesi. Procedendo tuttavia a tastoni si giunge, ad un certo punto, dinanzi un sentiero, altrettanto impervio. Nonostante qualcuno abbia indicato la strada da seguire, non si è certi che fidarsi sia, in fin dei conti, la scelta migliore. E dai timori degli effettivi cambiamenti, è fondamentale sapere che, nel suo percorso evolutivo, la stessa umanità non si è mossa di un millimetro basandosi esclusivamente sulle proprie gambe e sulle proprie intuizioni se non attraverso il cosiddetto libero arbitrio che, comunque, gli è stato concesso ma non gli appartiene; ecco perché, non riuscendo ad amministrarlo nel modo corretto, non riesce si rende conto che per volgere ad una situazione positiva, sia necessario affrontare nuovi percorsi e nuove formule, nonostante sia impossibile valutarne statisticamente i rischi.

Ciò in quanto non è stato mai un essere autonomo anche se ha creduto questo in base alla libertà conferitagli in prova, poiché governato da entità che ne hanno determinato la sua vera natura, per fini che lo conformassero a vivere nello stato terreno, in quella che chiamiamo la realtà sensibile. Per questo motivo e per l’incapacità di scorgere la realtà spirituale e soprasensibile si è sentito padrone della propria esistenza, intraprendendo un cammino del tutto egoistico, pur non conoscendo le leggi del Tutto e avendo basato banalmente la sua struttura sulla materialità che lo circonda e di cui è costituito e strutturato. Perciò è giunto il momento che l’uomo capisca che non è affatto padrone di sé stesso e che tutto ciò che ha gli è stato concesso è servito, in sostanza, per poter capire come si sarebbe comportato, “da solo” attraverso l’evoluzione che avrebbe intrapreso. Ma vi dirò, gli studi su cui, come dicevo, approfondiscono questo articolo, sono stati occultati dalla storia di cui l’unico artefice è l’uomo stesso, che ne pilota l’andamento in base alla sua stessa evoluzione e sul cattivo uso del libero arbitrio concessogli.

Quando tutto ebbe inizio, nel programma “uomo”.


Dalla conferenza del 1909 di cui sopra, che ricordo, “Influssi luciferici, arimanici e asurici”, si viene a comprendere che l’uomo è costituito da un complesso di elementi affermatisi per mezzo di forze spirituali ed entità, del tutto reali e capaci, volendo, di gestirlo interamente, ma non è quest’ultimo lo scopo per cui esse lo governano:

“Abbiamo spesso guardato indietro ai tempi che hanno preceduto il grande diluvio atlantico, ai tempi in cui i nostri antenati ossia le nostre stesse anime nei corpi dei nostri antenati vivevano nell’antico continente atlantico situato fra Europa, Africa e America.
Abbiamo guardato indietro a tempi ancora più antichi, che designiamo come i tempi lemurici, nei quali le anime umane che oggi sono incarnate stavano ad un livello d’esistenza assai inferiore all’attuale.
[…]
Per cominciare diremo: l’uomo ha conseguito il suo gradino attuale nella sfera del sentimento, della volontà, dell’intelligenza, e perfino nell’ambito della sua figura, inquantoché a dar forma all’esistenza terrestre hanno cooperato quelle entità spirituali che nell’universo sono superiori all’uomo.
[…]”



Si legga bene, “le nostre stesse anime nei corpi dei nostri antenati”; proprio così, pare che la stessa anima ripercorra più volte la vita abitando corpi, di volta in volta. Eppure, al contempo, pare che l’uomo non consideri questo dato come primario e vitale nel suo esperire e nelle scelte effettuate attraverso il libero arbitrio che gli è stato concesso. Concesso e mal amministrato, si badi bene. E, secondo gli scritti steineriani, ritenere di vivere la vita in cui si è attuali per poi estinguersi senza lasciare traccia è un errore, in quanto l’esperienza terrena ha un preciso scopo, vita dopo vita.

“Vi è noto che sull’antico Saturno l’uomo si è evoluto inquantoché i troni hanno effuso la loro propria sostanza, ed è stata data così la prima disposizione al corpo fisico umano.
Vi è noto che poi gli spiriti della saggezza, sull’antico Sole, hanno impresso all’uomo il corpo eterico o vitale.
Poi, dopo l’evoluzione dell’antica Luna durante la quale ad opera degli spiriti del movimento è stato posto il germe del corpo astrale, è toccato agli spiriti della forma di dare sulla nostra terra all’uomo l’io, affinché distinguendosi dal proprio ambiente, l’uomo potesse in certo modo diventare un essere autonomo.
Ma se anche, grazie agli spiriti della forma, l’uomo fosse diventato un essere autonomo nei confronti del mondo esterno, nei confronti di quanto lo circonda sulla terra, mai ad opera degli spiriti della forma egli sarebbe diventato un essere autonomo nei confronti di quegli spiriti stessi; egli sarebbe rimasto dipendente da loro, sarebbe stato guidato e diretto totalmente da loro.
E che ciò non sia avvenuto, è dovuto all’azione, in certo senso perfino benefica, delle entità luciferiche che nell’epoca lemurica si sono contrapposte agli spiriti della forma.
Queste entità luciferiche hanno dato all’uomo la speranza della libertà; d’altra parte gli hanno anche dato la possibilità del male, la possibilità di cadere nelle passioni e nelle brame sensuali.
E a che cosa in sostanza si sono appigliati gli spiriti luciferici? Si sono appiglianti a ciò che c’era già e precisamente a ciò che per ultima era stato dato all’uomo, al corpo astrale che era allora in un certo senso l’elemento più interiore dell’uomo.
Lì essi si sono stabiliti, del corpo astrale essi si sono impadroniti. “


Aver preso atto di questo, all’epoca in cui Steiner espanse l’antroposofia, fu destabilizzante, soprattutto in relazione ai dogmi di fede. Ma è il caso di riportarlo alla luce; se le entità luciferiche non si fossero stabilite nel corpo astrale dell’uomo nell’epoca lemurica, ne sarebbero stati padroni soltanto gli spiriti della forma, e l’uomo avrebbe dipeso esclusivamente da questi per tutta la vita e tutta l’eternità. Lo scopo delle entità luciferiche, è stato, in principio, quello di rendere più basse le passioni, più grossolane e, perciò, più conformi a godere della realtà materiale altrimenti, questo essere, umano, non avrebbe potuto sviluppare il senso di appartenenza alla terra in quanto non ne avrebbe avvertito alcuna necessità; lo discesero nella terra. Per controbilanciare le “brame sensuali”, le entità superiori hanno dato all’uomo il dolore, la sofferenza e, nella sofferenza e nel dolore la morte, di conseguenza. Per tante passioni, tanto dolore. Non esiste sulla terra una condizione in cui vi sono più passioni che dolore, o viceversa, nella sua globalità. In caso contrario, l’uomo avrebbe veduto solo spiritualmente e non come vede oggi.

In tutto questo si sono miscelati gli spiriti arimanici, designati anche come mefistofelici:
“E a qual fine la schiera degli spiriti arimanici ha tentato l’uomo? L’ha tentato al fine che egli ritenesse solo cosa materiale tutto ciò che esiste nel suo ambiente; al fine che egli non potesse scorgere attraverso tale elemento materiale il vero sostrato della materialità, ossia lo spirituale. […] Infatti che cosa sarebbe successo se l’uomo fosse esclusivamente caduto nel male, nell’errore? In tal caso l’uomo a poco a poco sarebbe diventato, per così dire, una cosa sola col suo errore; e gli sarebbe stato impossibile di progredire; perché con ogni errore, con ogni menzogna, con ogni illusione, noi ostacoliamo la via del progresso. “

E fu così che l’uomo cadde nell’errore e nell’illusione, arrivando a considerare meramente la sfera materiale come sola ed unica reale situazione. Fu proprio così che il sostrato della materialità, quello spirituale, non gli fu più visibile. Al contrario, se gli spiriti arimanici non fossero intervenuti, l’uomo avrebbe veduto il lato spirituale persino all’interno delle pietre. Gradualmente, l’uomo è stato trasportato fuori dai sensi, al fine di poter perseguire attraverso le sue esperienze e di realizzare attraverso la sua evoluzione il proprio karma, compiendo attraverso il libero aribitrio che, ribadisco, gli è stato concesso, il riavvicinamento perduto verso la sfera spirituale.

Tutto questo miscuglio genera quel particolare equilibrio entro cui l’uomo è riuscito a sopravvivere ma, se fosse vissuto solo nella mera illusione, nel mero errore o, solo nella materialità, e se fosse stato privato del tutto della componente degli spiriti della forma, oggi sarebbe un tutt’uno col suo errore o, in alternativa, un tutt’uno con la materialità e, certamente, non esisterebbe più da millenni.
“Che cosa significa questo beneficio per l’uomo? Forse che il karma è qualcosa di cui l’uomo deve aver paura, per cui deve tremare? No; il karma è una potenza per cui l’uomo dovrebbe effettivamente essere grato ai disegni dell’universo.
Il karma ci dice: se hai commesso un errore, Dio non se ne lascia beffeggiare! Quanto hai seminato, tu dovrai raccoglierlo.
Il tuo errore esige che tu lo corregga; e allora l’avrai eliminato dal tuo karma e potrai di nuovo progredire di un tratto!
Senza il karma il nostro progresso nell’evoluzione sarebbe impossibile.
Il karma ci fa il beneficio di dover pareggiare ogni errore, di dover far di nuovo tutti i passi che abbiamo compiuto a ritroso.
Così il karma è subentrato nell’evoluzione come conseguenza dell’influsso di Arimane. “


“Il tuo errore esige”, attraverso il libero arbitrio che ti è stato concesso
, che TU lo corregga. Solo TU, in quanto possiedi un karma che ti consente di progredire. Questa è la parafrasi del concetto sopraesposto.


La nuova epoca.


Secondo Steiner, che si espresse all’inizio del Novecento, dovremmo ora essere entrati in un periodo in cui altre entità si sono accostate all’uomo e che giocheranno o che stanno già acquisendo un ruolo fondamentale nell’evoluzione umana. Va ricordato, che l’uomo è composto da un corpo fisico, un corpo eterico ed uno astrale, quindi è assurdo considerarsi esclusivamente nella realtà terrestre anche se sino ad ora è andata così; tuttavia, si sono aggiunte l’anima senziente (elaborazione incosciente del corpo senziente, entro la quale si è ancorato, si è insinuato, si è insediato Lucifero (.cit) ) e l’anima razionale, attraverso l’elaborazione incosciente del corpo eterico (in cui si è insediato Arimane, Mefistofele).
Adesso è la volta degli ASURA, entità che si insinueranno (che si sono già insinuati?) nell’Io dell’uomo, trovandosi a vivere appena prima del totale oblìo. Non si è riuscito a comprendere se, però, tali entità abbiano sedotto o meno l’uomo e che, se non altro, esse siano subentrate ad un certo punto nella sua realtà.
“Pezzo per pezzo, verranno estirpate dall’io le sue parti; e man mano che gli spiriti asurici si stabiliranno entro l’anima cosciente, l’uomo dovrà lasciare sulla terra, via via, le parti della sua esistenza.
Quanto cade preda delle potenze asuriche è irrevocabilmente perduto.
Non è che l’uomo debba cadere intero in loro mano; ma dallo spirito dell’uomo verranno tagliati fuori ad opera delle potenze asuriche, dei pezzi.
Le potenze asuriche si annunziano nella nostra epoca attraverso lo spirito operante oggi, attraverso lo spirito che vive esclusivamente nella sfera del materiale e nell’oblio di ogni reale entità spirituale e di ogni mondo spirituale. “


Pertanto, l’unica arma dell’uomo è la sua potenziale riuscita attraverso il beneficio del karma, il quale deriva, nell’evoluzione terrestre, solo dalla forza del Cristo, lo Spirito del Sole, il Visva Karman, Ahura Mazdao, Hermes, le parole di Mosé; ovvero, la stessa entità, presente e attiva, da prima della sua venuta sulla Terra. La caduta di Cristo, l’evento del Golgota, fu determinante nella storia dell’umanità, per le anime, e per quello che avviene una volta varcata la porta della morte. Grazie alla forza del Cristo, è stata data all’uomo la possibilità del karma che prima non aveva e attraverso cui può lottare per riconquistare la piena visione del mondo spirituale.
Le entità luciferiche hanno donato all’uomo la libertà, ed egli ora deve essere in grado di usare questa libertà in modo libero, insistendo sul proprio karma per riavvicinarsi al mondo spirituale.

Da quello che si può constatare, la libertà concessa all’uomo, è semplicemente una libertà d’azione per comprendere dove egli andrà a parare attraverso l’evoluzione, e non una libertà che gli conferisce una qualche importanza o un qualche privilegio nell’esistenza. Il suo libero arbitrio serve a realizzare, soltanto, in che modo riesce a muovere i suoi passi, nel sentiero oscuro che gli è ignoto; ma, essendo ancorato a queste entità nella sua natura, quanto gli è stato concesso non è da lui amministrato con la giusta consapevolezza ai fini del suo stesso progresso, nonostante ci sia qualcuno che nei tempi abbia lasciato qualche traccia sulla strada da intraprendere, una volta giunti sul sentiero. Adesso è il momento di abbandonare i vecchi pilastri, gettando nuove fondamenta per un nuovo sentire, che si traduce nella piena considerazione del mondo soprasensibile e nella configurazione del modo di vivere del pianeta includendo la realtà spirituale nella scala dei valori attraverso un lavoro consistente sul proprio karma. E ciò si persegue raggiungendo la piena consapevolezza di cosa sia valso l’evento del Golgota, in relazione all’umanità. Rimanendo fermi alle soglie del sentiero, inghiottiti dal timore verso un rischio che non si è in grado di preventivare, si verrà travolti dall’oblio delle entità asuriche che, come dice Steiner, pezzo per pezzo, scorporeranno l’uomo delle sue parti conducendo la specie al declino. E, sulla base del mio esempio pratico per descrivere la situazione, se l’uomo, nonostante cieco e sordo, non tenterà disperatamente di inoltrarsi verso quel sentiero con tutte le paure del caso, non potrà mai realizzare che oltre troverà la sua salvezza.

Igno-rando

(scritto nel 2014)

Pubblicato da Ignorando

De labore solis!