I segreti della Terra Cava -2-

pubblicato il 14 febbraio 2016

Fonte immagine: La teoria della Terra cava? Ha generato ottima letteratura (letteretj.it)

Un cosmo emotivamente soddisfacente
L’umanità è ignara della vera natura della Terra e dell’universo, perché si aggrappa alla vecchia fede in un unico Creatore che modellò il cosmo pronunciando una sola parola – che sfidava le leggi naturali – o alle dottrine materialistiche della scienza moderna, incapaci di concepire un destino grandioso per la Terra e coloro che la popolano. In realtà, l’universo venne creato dagli stessi spiriti attraverso l’uso delle leggi naturali, e sono gli spiriti a mantenere la Terra in orbita attorno al Sole, a determinare l’inversione delle maree e il soffio dei venti. Gli spiriti sono entità reali, e tutti gli organismi viventi giunti a una determinata fase di evoluzione contengono uno spirito. Esso trasmigra da un’ameba a un insetto a un maiale a un uomo fino a che, pienamente sviluppato, è pronto ad unirsi agli esseri che governano l’universo.
Wm. F. Lyon, The Hollow Globe, 1818

La modellazione della Terra secondo le ipotesi umane
Avviene comunque che lo scetticismo e la mania di misurazione su tutto e su quant’anche non si sa, portino gli studi ad impostazioni – storiche, vale a dire, protratte nel tempo e male assimilate come fattori necessari per addentrarsi nella conoscenza delle cose – che, di per sé, giungono ad un punto di non teorizzazione. Ovvero, addentratisi in determinate ipotesi, che arrivano ad estendersi in idealizzazioni di schemi, si conclude – praticamente ogni volta – che, o manca qualcosa di serio per cui fare valere dette teorizzazioni o, alla peggio, si capisce a proprie di avere messo su un mare di fandonie. Vogliamo vedere perché?

Elenco un primo esempio.
Il pozzo superprofondo di Kola (in russo Кольская сверхглубокая скважина, Kol’skaja sverchglubokaja skvažina; in inglese, Kola Superdeep Borehole) è stato un progetto di perforazione della crosta terrestre portato avanti da un gruppo di scienziati sovietici a partire dal mese di maggio 1970, con l’obiettivo di studiare la geochimica e la geofisica della crosta sottostante. Il sito di scavo si trova vicino alla cittadina di Zapoljarnyj, nella parte centro-occidentale della penisola di Kola (oblast’ di Murmansk); costituito da una serie di perforazioni differenti, raggiunse la profondità massima di 12.261 metri nel 1989 (perforazione SG-3), stabilendo un primato mondiale che ha resistito sino al 2008. La perforazione di questo e di altri pozzi superprofondi hanno prodotto una sorpresa dopo l’altra. Uno scienziato ha commentato: ‘Ogni volta che pratichiamo un foro troviamo l’inaspettato. Questo è sia eccitante che inquietante ‘. E un giornalista scientifico ha osservato: ‘Kola ha rivelato quanto lontano dalla verità la teoria scientifica possa arrivare.’

Se la terra fosse un globo di 50 centimetri di diametro, la porzione accessibile all’osservazione diretta attraverso il foro più profondo mai scavato sarebbe l’equivalente di una pelle sottile inferiore al millimetro di spessore. In altre parole, è stato fatto a malapena un buchino sulla superficie del pianeta nel tentativo di guardarci dentro; il pozzo superprofondo di Kola, dista ad esempio soltanto 12 km dal livello della crosta, ed è quello che per molti anni si è guadagnato il primato di maggiore profondità.
Negli ultimi 100 anni, sono state formulate ipotesi circa le profondità della Terra, basate in gran parte su prove indirette, principalmente fondate sul comportamento delle onde sismiche. Si pensa che il suo interno possa essere costituito da sfere concentriche: una prima crosta solida esterna della profondità media di 7 km di spessore sotto gli oceani e 35 km sotto i continenti; un prevalentemente solido mantello, estendentesi ad una profondità 2900 km; un nucleo, diviso in esterno e composto da ferro liquido, esteso per una profondità di 5150 km; e un nucleo interno di ferro solido, con un raggio di circa 1220 chilometri.

Quanto sono esatte le teorie formulate per le profondità della Terra? L’unico posto dove l’accuratezza dei modelli scientifici può essere verificato e provato rimane sullo strato più superficiale, a pochi chilometri della crosta. Il piano interrato di rocce ignee e metamorfiche, che in media ha 40 km di spessore e che costituisce la maggior parte della crosta continentale è stato raramente campionato oltre, tuttavia entro i 2 o 3 km.
I risultati del foro di Kola indicano che la densità della crosta aumenta inizialmente con la profondità, ma a 4,5 km il trapano incontra una diminuzione improvvisa, presumibilmente a causa di una maggiore porosità. I risultati hanno anche mostrato che gli incrementi delle velocità sismiche non sono causate da un aumento della basicità della roccia. Il ministro sovietico della geologia ha riferito che ‘con l’aumentare della profondità nel foro di Kola, la densità della roccia non aumenta, a differenza di quello che si poteva prevedere. Nessuno dei due fori ha avuto un aumento della velocità delle onde sismiche né altre variazioni delle proprietà fisiche delle rocce. Pertanto l’ipotesi tradizionale sui dati geologici ottenuti dalla superficie non possono essere direttamente correlati con i materiali geologici nella crosta. ‘
I risultati ottenuti dalle indagini mostrano che i dati sismici della crosta continentale vengono mal interpretati in modo sistematico. Gran parte della modellazione conosciuta dell’interno della Terra dipende dall’ interpretazione delle registrazioni sismiche, ma a questo punto si può affermare che sono illusorie e frutto di congetture. Quanto ci si può basare sulle interpretazioni della struttura della terra, se serve capire cosa accade ad una profondità di centinaia o migliaia di chilometri?!

Dal pozzo di Kola si rilevano forme di vita a diversi chilometri di profondità. Fossili microscopici sono stati trovati ad una profondità di 6.7 km. Sono state identificate ventiquattro specie, tra sacche o rivestimenti di piante marine unicellulari noti come plancton. I gusci che, convenzionalmente, sono composti da calcare o silice, sono invece costituiti da carbonio ed azoto ed è stato incredibile verificare il loro stato di inalterazione nonostante le alte pressioni e le temperature del sottosuolo.
La radiazione sismica dei terremoti profondi è simile a quella dei terremoti superficiali. E. A. Skobelin trae la logica conclusione che, poiché il focus dei terremoti profondi non può originarsi nel materiale plastico ma deve collegarsi ad un qualche tipo di stress della roccia, la litosfera rigida deve allora estendersi ad una profondità di 700 km. La mia ipotesi è che lo sprofondamento di placche consistenti, entrate a contatto con le alte temperature, cambiando forma e consistenza creano uno sprofondamento di materiale che si trova adagiato sopra ma che, sebbene si appresti al cambiamento di stato, mantiene ancora un tasso semisolido, capace, anche se in modo più debole, di rifrangere le onde sismiche, le quali tuttavia, trovandosi ad una profondità superiore all’interno della terra, ottengono una rifrazione che si somma ed accentua ad una “gommosità” delle molecole che si apprestano a metà tra la solidità e la fusione. Questo processo dovrebbe protrarsi all’infinito ma cessa quando l’onda sismica non può più essere rifratta perdendo la sua forza e ciò avviene naturalmente, quando si supera la soglia della prevalenza della gravità del nucleo. Perciò la spinta della rifrazione sull’onda a queste profondità, sebbene sfrutti gli stessi principi del terremoto di superficie non è prettamente legata al rimbalzo sulle pareti rigide delle rocce fredde, ma è anzi coadiuvata da un aumento della forza di rifrazione attraverso rimbalzo come su un tappeto elastico.
Le principali caratteristiche del campo magnetico terrestre includono fluttuazioni a breve e a lungo termine di intensità, le inversioni di polarità a intervalli irregolari (che vanno da decine di migliaia a decine di milioni di anni), sono compensati tra l’asse geomagnetico e l’asse di rotazione con la deriva dei poli magnetici intorno ai poli geografici in un periodo stimato di diverse migliaia di anni. Per spiegare l’offset tra l’asse geomagnetico della terra e l’asse di rotazione, alcuni scienziati sostengono che il campo generale della terra può essere una combinazione di un campo di dipolo dinamo centrale, allineato con l’asse di rotazione, e diversi campi dipolo variabili situati nelle porzioni più esterne del nucleo. Altri scienziati sostengono che non vi è alcun meccanismo fisico per generare dipoli vicino alla superficie del nucleo.
Possiamo concludere che quanto si è ritenuto essere il metodo giusto, sia stato solo un ostacolo alla conoscenza su quanto accada nelle profondità del nostro pianeta?


Teorie sulla terra cava

Le sfere concentriche. Dopo la rivoluzione scientifica, qualche autorevole scienziato ha cominciato a parlare della possibilità di una terra cava. Uno dei primi fu il famoso astronomo e matematico inglese, Sir Edmond Halley (1656-1742) , il quale ha dichiarato che la terra aveva una crosta esterna di 500 miglia di spessore, e un interno cavo contenente tre sfere più piccole, una dentro l’altra; queste sfere, sarebbero grandi circa le dimensioni di Venere, Marte e Mercurio. Ogni sfera, inoltre, è separata dalla successiva da 500 miglia di atmosfera. La sfera più piccola è stata pensata in modo da formare il nucleo solido. Lo scienziato ha ipotizzato che le sfere interne potrebbero essere abitate, e che la luce che le illumina, possa essere prodotta in diversi modi: l’atmosfera può essere da sé luminosa o, in alternativa, i lati interni delle sfere possono emettere luce o, addirittura, potrebbero esserci piccoli soli. Questa teoria, fu formulata da Halley per dare una spiegazione al fatto che i poli magnetici sembravano vagare. Egli credeva che ogni sfera avesse i propri poli magnetici, e che la sfera esterna rotasse leggermente più veloce rispetto al resto, causando le variazioni magnetiche. Lo scienziato presentò lo studio alla Royal Society nel 1692; sebbene avesse suscitato una notevole attenzione, non fu preso sul serio.

Leonhard Euler, noto in Italia come Eulero (Basilea, 15 aprile 1707 – San Pietroburgo, 18 settembre 1783), è stato un autorevole matematico e fisico svizzero. Gli studiosi L. Sprague de Camp e Willy Ley hanno sostenuto che anche lui avrebbe proposto l’idea di una terra cava con un piccolo Sole al centro di circa 1000 km di raggio (sembrerebbero però smentiti dallo stesso Eulero). Questa stella, date le dimensioni ridotte, dovrebbe essere una nana bianca ed avrebbe una massa simile a quella del nostro Sole, sufficiente a far implodere la Terra e a consentire la vita agli abitanti al suo interno. È considerato il più importante matematico dell’Illuminismo. È noto per essere tra i più prolifici di tutti i tempi e ha fornito contributi storicamente cruciali in svariate aree: analisi infinitesimale, funzioni speciali, meccanica razionale, meccanica celeste, teoria dei numeri, teoria dei grafi. Sembra che Pierre Simon Laplace abbia affermato “Leggete Eulero; egli è il maestro di tutti noi”.
Sir John Leslie (1766-1832), un fisico e matematico scozzese, ha proposto che la terra aveva un interno cavo contenente due soli, Plutone e Proserpina. Viaggio al centro della terra (1864) di Jules Verne è stato in parte ispirato dalle idee di Leslie.
Un nome più volte citato in connessione con la teoria della terra cava – solitamente, al fine di ridicolizzarlo – è quello del capitano John Cleves Symmes Jr. (1779-1829) . Nel 1818 avanzò l’ipotesi che la Terra sia formata da un guscio cavo di 1300 km di spessore, con due cavità di 2300 km di diametro su entrambi i poli. Oltre alla crosta esterna ci sarebbero quattro involucri interni, anch’essi con aperture ai poli. Symmes ottenne grande rilievo come uno dei primi e più famosi assertori della teoria della Terra cava e fu il primo a proporre una spedizione alla ricerca del foro che sarebbe collocato al Polo Nord, e che venne sostenuta di fronte al Congresso degli Stati Uniti da parte del senatore Richard M. Johnson il 28 gennaio 1823. Portò avanti il progetto con l’aiuto del pioniere James McBride, ma il neoeletto presidente statunitense Andrew Jackson lo bloccò e Symmes morì nel 1829 poco dopo tale rifiuto.
Egli credeva che l’interno della terra fosse vuota, contenente altre quattro sfere concentriche, con uno spazio tra ciascuna, e abitabile su entrambe le superfici, concava e convessa. Ha dichiarato che tutti i corpi celesti hanno una struttura simile, stimando che il guscio esterno della Terra fosse di 1000 miglia di spessore. A differenza di Halley, credeva che ci fossero enormi fori ai poli: 4000 miglia (12 °) a nord, e 6000 miglia (16 °) al sud. Sostenne – sbagliando – che la rifrazione della luce solare, filtrando attraverso i fori, sarebbe sufficiente a gestire l’illuminazione della vita all’interno della terra cava con una giornata perpetua.
Purtroppo, la teoria delle aperture polari gli ha procurato una grande quantità di ridicolo. I riferimenti al ‘buco di Symmes’ erano comuni nel 1820. Se qualcuno improvvisamente spariva, si usava esclamare: ‘Oh, forse è andato nel ‘buco di Symmes’ ! Il capitano affermò di essere persino pronto a guidare una spedizione nel mondo interiore. Ha detto che i suoi unici termini erano ‘il patrocinio di questo e del nuovo mondo’, e che ha dedicato la sua ricerca a sua moglie e ai suoi dieci figli. In almeno nove occasioni, petizioni firmate da centinaia di sostenitori di Symmes si sono presentati presso la Camera del Congresso con l’obiettivo di finanziare tale spedizione, senza ottenere successo. Tuttavia, l’entusiasmo per le sue idee sembra essere stato in gran parte responsabile della spedizione del 1838-1840 degli USA, dove si dichiarò che l’Antartide fosse di dimensioni continentali.

Saggi e narrativa . Alcune opere, utili per approfondire nel cuore le teorie formulate sulla terra cava, sono elencate qui di seguito.

Il 1871 ha visto, tramite la Religio-Philosophical Publishing House di Chicago una pubblicazione molto importante, di The Hollow Globe; or the World’s Agitator Reconcilier, un libro scritto da Wm. F. Lyon, sulla base delle informazioni canalizzate attraverso ML Sherman, un chiaroveggente. Quest’opera è rivolta scriveva Lyon all’intelligenza e al raziocinio dell’Umanità, a tutte le menti indagatrici e riflessive, ovunque si trovino sulla Terra. L’idea centrale del libro è che la terra è una sfera cava, con una crosta di circa 30 / 40 miglia di spessore, e che la superficie interna è un bel mondo, in una condizione più evoluta rispetto l’esterno, ed è accessibile da una spirale formata da un’apertura situata nel ‘mare polare aperto inesplorato’. La superficie concava interna della terra si dice che sia abitabile. Il libro presenta vari argomenti contro la teoria, allora largamente diffusa, che sotto la sua crosta sottile la terra fosse esclusivamente piena di lava fusa. Essa suggerisce che i poteri spirituali o ‘mondi costruttori’ hanno fatto sì che tutti i pianeti fossero vuoti, essendo la forma più semplice ed economica per utilizzare la maggiore quantità di forza compatibilmente con la minima quantità di materia.

Un altro libro degno di nota è Etidorhpa, or, the end of the earth: the strange history of a mysterious being and the account of a remarkable journey (“Etidorhpa, o la fine del mondo: la strana storia di un essere misterioso e il resoconto di un viaggio notevole”), ed è un romanzo allegorico fantascientifico del 1895 di John Uri Lloyd, un farmacologo e industriale farmaceutico di Cincinnati, Ohio. Scritto in forma di romanzo – una storia nella storia – sembra contenere una certa quantità di informazioni scientifiche ed esoteriche . La parola “Etidorhpa” è l’inversione del nome “Aphrodite”. Ma, come per Symmes, la professione di Lloyd fu pretesto per congetture secondo le quali l’uso di droghe avrebbe contribuito alla sua natura fantastica e visionaria. Furono suggerite sostanze che andavano dalla marijuana all’oppio alla psilocibina, alla belladonna, al giusquiamo nero, allo stramonio, tuttavia non sono disponibili prove concrete in proposito. La terra è raffigurata come cava, di cui l’esterno della profondità di 800 miglia (1280 km) di spessore – questo è certamente più plausibile rispetto al dato di 30-40 miglia (50-65 km) proposta dal Lyon e Sherman – . La crosta e la parte superficiale sono descritte a nido d’ape con caverne, contenente una grande varietà di vita animale e vegetale. Ad una certa profondità sotto la superficie, la terra comincia a generare una sua luminosità. La gravità, si dice, aumenti fino alla profondità di circa 10 miglia (16 km) sotto il livello del mare, per poi diminuire costantemente, raggiungendo lo zero sotto le 700 miglia (1120 km) al di sotto della superficie esterna, e 100 miglia (160 km) dalla superficie interna. Nessun particolare è fornito del mondo interiore, o cerchio interno, ma l’allusione è che sia abitabile.

Nel romanzo del 1741 Il viaggio sotterraneo di Niels Klim (Nicolai Klimii iter subterraneum) di Ludvig Holberg, Nicolai Klim cade in una caverna mentre l’esplorava e trascorre molti anni a vivere sia in un globo più piccolo all’interno della terra, sia sulla superficie interna del guscio esterno.


Teorie moderne

Il fantasma dei polacchi di William Reed è stato pubblicato nel 1906 , e Un viaggio all’interno della Terra da Marshall B. Gardner è stato pubblicato nel 1913. Questi due libri hanno avuto un’ enorme influenza su quasi tutti i successivi scrittori sulla terra cava. Sulla base dei racconti degli esploratori polari, entrambi gli autori sono giunti alla conclusione, del tutto indipendentemente l’uno dall’altro, che al poli nord e sud ci fossero grandi ingressi all’interno della Terra.
Molti degli argomenti sui grandi fori polari presentati da Gardner e Reed sono gli stessi di Symmes ‘. La maggior parte sono molto deboli ed alcuni palesemente ridicoli. Reed, per esempio, ha sostenuto che i poli fossero letteralmente piatti, per via di aperture che modificherebbero l’idea della rotondità della terra. Un esempio di come potrebbe essersi formata la terra cava con il suo sole centrale secondo Gardner, è la Ring Nebula nella costellazione della Lira, che si presenta come un involucro di gas che circonda una stella e che, sostenne, si sarebbe contratta in un pianeta con un sole centrale . Tali nebulose sono state chiamate ‘planetarie’ nei testi di astronomia di quel tempo perché sembrano molto simili ai pianeti, se osservati con telescopi a bassa potenza. Tuttavia, la stella centrale del Ring Nebula è molto più grande di qualsiasi pianeta conosciuto, e l’involucro di gas che lo circonda, al contrario di quanto teorizzava per la terra cava, si sta espandendo.

Reed, scrivendo nel 1906, ha sostenuto che il motivo per cui il polo nord non fosse stato scoperto era perché non esisteva sulla superficie terrestre, ma a mezz’aria, al centro dell’apertura polare. Gardner, d’altra parte, ha pubblicato il suo libro diversi anni dopo. Il Dr Frederick A. Cook ha affermato di averlo raggiunto nell’aprile 1908, mentre il comandante Robert E. Peary nel mese di aprile 1909 contendendosi la disputa sulla scoperta. Egli ha riferito che entrambi trascorsero settimane di vagabondaggio sull’orlo del foro polare settentrionale, e che Peary, in particolare, potrebbe aver avuto un problema dicendo la verità.

Nell’emisfero nord la zona che raggiunge il picco di temperatura più bassa (il ‘polo freddo’) si trova nella Siberia orientale, diverse centinaia di chilometri a sud del circolo polare artico, in una regione lontana dall’influenza moderatrice dell’oceano. Qui le temperature arrivano anche a -71 ° C . A Olekminsk, a circa 1100 km dalla costa, la temperatura può toccare i -60 ° C in inverno, e alzarsi a 45 ° C in estate – il più grande campo di escursione termica nel mondo; la sua media in tutto l’anno è di circa 0 ° C -. Le temperature più basse per tutto l’anno si trovano nella parte interna della Groenlandia, con una media di -29 ° C. Questo perché, in contrasto con la copertura di ghiaccio sottile in Siberia, la calotta glaciale della Groenlandia non si scioglie mai completamente, nemmeno in estate. Il 5 aprile del 1969 Wally Herbert e il suo team Transarctic Expedition trovarono la temperatura al Polo Nord a -37,2 °.

Reed e Gardner diffusero l’opinione che invece di un oceano coperto di ghiaccio nel lontano nord, ci fosse un mare polare aperto. Questo punto di vista è stato sostenuto da molti esploratori del 19 ° secolo, ma poi venne smentito dal viaggio epico di Fridtjof Nansen nel Fram del 1893-1896, anche se i due esploratori se ne convinsero.

Reed sosteneva che le piogge meteoriche polari, polveri e pietre trovate nel ghiaccio artico fossero di provenienza dei detriti delle eruzioni vulcaniche, e che la neve colorata fosse causata da enormi quantità di polline proveniente da piante lussureggianti e dalla crescita di fiori all’interno della terra. Gardner ha invece sostenuto che in Alaska e in Siberia , all’interno della terra, vi fossero mammut congelati e che fossero morti andando alla ricerca di cibo, cadendo nel ghiaccio. Tuttavia, molte carcasse di mammut sono state ritrovate congelate nelle centinaia di miglia della tundra, e la stragrande maggioranza non era ben conservato. Reed e Gardner hanno ipotizzato che l’interno della Terra fosse probabilmente abitato. Gardner ha creduto che fosse questa l’origine degli eschimesi e di tutti i popoli dell’Asia orientale. Ha anche ipotizzato che la ‘distanza e la forma’ degli occhi a mandorla può essere ‘una modifica della posizione dell’occhio ordinaria, indotta dal fatto che nella terra cava il sole fosse sempre nello zenit’!

Il tema della terra cava, fu magistralmente trattato dal Dr. “Raymond Bernard” in un’opera intitolata “La Terra Cava”, pubblicata in Francia nel 1971 (e ormai introvabile).
Nella prefazione si leggeva :“Questo libro è dedicato ai futuri esploratori del “Nuovo Mondo” che si estende al di là dei poli, all’interno della Terra, a coloro che rinnoveranno il volo storico dell’ammiraglio “Byrd”, il quale penetrò in un territorio sconosciuto, con una superficie più grande di quella dell’America del nord.”
L’autore tentò di provare che la Terra non è una sfera solida, con un nucleo centrale costituito da metallo in fusione, ma un astro cavo aperto ai suoi poli. In sostanza, alle due estremità sarebbe concavo piuttosto che convesso. Una civiltà avanzata, creatrice dei famosi “dischi volanti”, risiederebbe all’interno del pianeta, e l’esplorazione di questo mondo sotterraneo sarebbe più importante della conquista dello spazio.

Una parte del fuoco originale del pianeta e frammenti di materie incandescenti, formerebbero nel suo interno cavo una sorta di “sole centrale”, capace di emettere luce e di permettere lo sviluppo della vita animale e vegetale. Le aurore boreali sarebbero quindi prodotte da questo sole interno, i cui raggi brillerebbero attraverso il “buco” polare.

Raymond Bernard nel suo libro si dedicò a confermare la testimonianza dell’ammiraglio Richard E. Byrd, il quale scoprì queste aperture nelle sue spedizioni, ricollegandosi a dichiarazioni rilasciate da altri esploratori prima di lui. Egli sosteneva di aver scoperto un “nuovo continente con una superficie uguale, se non superiore, a quella dei nostri cinque continenti riuniti insieme”, ma la sua scoperta venne soffocata sul nascere ed immediatamente etichettata come “top secret”. Ogni novità importante in proposito fu accuratamente soppressa dalle Agenzie governative, fino a quando nel 1959 comparve a New York un libro: “Worlds beyond the Poles” di “Amedeo Giannini”, che riprendeva e trattava l’argomento della Terra cava. Ma anche in questo caso per un’oscura ragione, il libro non ricevette la pubblicità che meritava e non raggiunse così il grande pubblico.
Inoltre un certo “Ray Palmer”, redattore capo della rivista “Flyng Saucers”, redasse nel dicembre dello stesso anno un articolo sulla medesima teoria della Terra cava, ma quando la camionetta che trasportava migliaia di copie della rivista da distribuire agli abbonati, pervenì all’editore, si constatò che essa era stranamente…vuota! L’editore telefonò alla tipografia per capire il motivo dell’accaduto, ma questi non trovò alcuna bolla che provasse che la spedizione fosse stata effettuata. Essendo stata pagata la tiratura di questo numero, la tipografia venne pregata di realizzarne una nuova. Fu allora che ci si accorse che i “cliché” erano in uno stato così malandato che era impossibile una ristampa! Così i circa 5.000 abbonati della rivista, quel mese non ricevettero nulla. Fatto ancora più strano, un distributore, che per fortuna aveva ricevuto 750 esemplari della rivista, scomparve, e con lui scomparvero anche le preziose riviste. Solo molti mesi dopo, questo numero speciale venne molto fortunatamente ristampato con infinite precauzioni e spedito agli abbonati.

Ma cosa si diceva in quell’articolo? Esso conteneva semplicemente un resoconto del volo realizzato nel 1947 dall’ammiraglio Byrd, al di là del Polo Nord. Ma ciò era sufficiente perchè fosse considerato pericoloso da quelle forze occulte che cercavano di mantenere, a tutti i costi, il “black out” sulle scoperte di Byrd.

Ray Palmer inoltre sulla base delle scoperte di Byrd, elaborò una nuova teoria sugli UFO, secondo la quale, essi potevano provenire proprio da queste terre sconosciute, situate al di là dei poli. Un altro scrittore americano che pure si interessava agli UFO, “Michael X”, impressionato anch’egli dalle scoperte di Byrd, arrivò alla stessa conclusione.

Byrd nel 1947 aveva sorvolato il polo nord per circa 2.700 km e il polo sud per circa 3.700 km, osservando una terra senza ghiaccio né neve e dotata di un clima caldo. Aveva visto delle montagne, dei laghi, una vegetazione lussureggiante e delle tracce di vita animale. Questa terra non era menzionata su alcuna carta geografica, ma esisteva comunque all’interno delle aperture polari. Stranamente però dopo una scoperta tanto clamorosa, nessun’altra spedizione venne (almeno ufficialmente) inviata dagli Stati Uniti per esplorare questo nuovo mondo. Forse era loro interesse non svelare nulla, riservandosi il diritto esclusivo della scoperta, forse temendo che altri Paesi come l’Unione sovietica, potessero ugualmente interessarsi alla cosa. Amedeo Giannini, tuttavia, nel suo libro affermò che in realtà, tra il 1957 e 1958, gli Stati Uniti ed una trentina di altre nazioni, prepararono delle spedizioni ai poli, aventi come obiettivo di esplorare e penetrare in questa terra al di là dei poli.
Byrd non approdò mai ai poli per raggiungere l’altro lato, ma entrò nelle concavità polari che si aprono verso l’interno della Terra, che egli denominò il “Centro del Grande Sconosciuto”. Nel gennaio del 1956, egli intraprese un’altra esplorazione, questa volta nell’Antartico e al suo ritorno, nel marzo successivo, dichiarò: “La presente spedizione ha scoperto una terra nuova e vasta”. L’anno seguente, poco prima della sua morte, l’esploratore accennò nuovamente alla terra cava definendolola “continente incantato nel cielo e terra dell’eterno mistero”.
Nel suo “Worlds beyond the Poles” Amedeo Giannini affermò: “Molti lettori credono che i voli commerciali raggiungano continuamente i poli, passando poi dall’altra parte del globo. Questo non è vero, anche se gli addetti delle linee aeree, quando vengono interrogati al riguardo, sostengano il contrario. E’ invece vero che le rotte aeree contornino sempre queste zone , ma non le sorvolino mai”. Nessuna compagnia aerea infatti ha mai offerto voli passanti per i poli. Come mai?

“Charles Berlitz”, autore di una celebre opera consacrata al famoso “triangolo delle Bermude”, nel 1978, in riferimento all’avventura dell’ammiraglio Byrd, rivelò: “…questa leggenda si rapporta ad un messaggio radio che l’ammiraglio Byrd avrebbe lanciato dal suo aereo, rapporto talmente incredibile che si preferì mettere tutto a tacere”. Nei paraggi del polo, Byrd nel corso di un rapporto radio simultaneo, osservò come emergendo con il suo aereo da un banco di nebbia, si ritrovasse di colpo a sorvolare una terra senza ghiaccio, ove gli fu possibile distinguere della vegetazione, dei laghi, degli animali somiglianti a mammut ed a enormi bufali, ed anche degli umani intenti ad accudirli.
Nel febbraio del 1947, all’epoca in cui l’ammiraglio Byrd aveva compiuto il suo viaggio memorabile al di là del polo Nord, anche il capitano “David Bunger” che era ai comandi di un apparecchio da trasporto della Marina americana, mentre sorvolava l’interno del continente antartico, osservò una regione senza ghiacci, con dei laghi di colori diversi, che andavano dal rosso spento al blu profondo, passando per il verde. Bunger atterrò quindi su quell’oasi che misurava almeno 600 km quadri e potè verificare che l’acqua era più calda di quella dell’oceano. Questo territorio senza ghiacci, inoltre, era troppo vasto perchè potesse essersi originato da una semplice fonte di calore vulcanico. La spiegazione a questa anomalia, poteva invece trovarsi proprio nella presenza di correnti calde provenienti dall’interno della Terra, tramite la vicina apertura polare.
La presenza di questa strana oasi, poi denominata “oasi di Bunger”, fu confermata da una spedizione scientifica effettuata nel Marzo del 1960, da alcuni scienziati che ebbero modo di visitare questo territorio. Essi trovarono uno spazio libero dai ghiacci, con dei laghi, dei fiumi, con una vegetazione di licheni, uccelli di diverse specie, e con una temperatura di circa 25 gradi! Un’importante rivista scientifica “Science et Vie” riportò poi il resoconto di questo straordinario avvenimento, ma in esso si sosteneva che i sovietici avevano trovato come spiegazione plausibile per questa incredibile anomalia (la temperatura sul posto era di circa 25 gradi), la presenza di una catena di montagne in grado di bloccare i venti freddi e il ghiaccio, e l’azione temperante dell’oceano. Spiegazione tuttavia assai poco convincente…

Esaminiamo adesso la testimonianza dell’ammiraglio R. E. Byrd, relativa alla sua prima straordinaria impresa al Polo Nord, effettuata nel 1923:
Il 14 Giugno di quell’anno, egli accompagnato da un capitano di vascello e da due sottocapi di marina, camminava da ore sulla banchisa, quando improvvisamente, dall’alto di una scogliera su cui era arrivata la spedizione, scoprì uno spettacolo incredibile. Una lunga, stretta e profonda valle, coperta da una vegetazione lussureggiante e apparentemente illuminata da un sole permanente, si apriva davanti ai loro occhi. Dall’alto del suo punto di osservazione, Byrd consultò il suo termometro: esso indicava meno 58°! Gli uomini che facevano parte della spedizione raggiunsero insieme la prateria meravigliosa che si estendeva sotto di loro. Dopo un’ora di discesa essi scoprirono un mondo favoloso, con un’abbondante vegetazione paradisiaca e una dolce calura (il termometro indicava ora 19,8 °) che li costrinse ad abbandonare i loro vestiti polari. Byrd e i suoi compagni avvistarono dei piccoli ruscelli, dei laghi, delle colline piene di boschi e, a meno di 500 metri, addirittura un mammut vivo…
Purtroppo nel giro di qualche ora dovettero ritornare alla base e abbandonare l’esplorazione a causa della fatica, della mancanza di viveri e dell’esaurimento degli accumulatori radio. Più tardi, avendo ripreso le forze, essi vollero ritornare in quel luogo magnifico, da loro soprannominato “paradiso perduto”, ma non vi riuscirono. Fu impossibile ritrovare il punto esatto delle coordinate topografiche.

Notiamo che tutte le spedizioni polari si confrontano con lo stesso problema di navigazione. I Russi hanno trovato che il polo magnetico non sarebbe un punto, bensì una linea (più probabilmente un cerchio di 2.300 km di diametro, delimitante i bordi della concavità polare), per cui non importa quale punto su questa linea, o su questo cerchio, può essere identificato come polo Nord magnetico. Quando i piloti credono di raggiungere il polo Nord, dopo aver effettuato le abituali correzioni di navigazione, essi in realtà si ritrovano sul bordo della concavità polare, là dove si ritiene sia il polo magnetico. Il polo non è dunque un punto, e non può essere raggiunto nel senso corrente della parola. Inoltre i poli magnetici al Nord e al Sud non coincidono con i poli geografici, come dovrebbe succedere se la Terra fosse una sfera solida e convessa alle sue estremità.
Raymond Bernard sostiene che il polo magnetico si situi sui bordi dell’apertura polare, mentre il polo geografico si trovi nel suo centro, tra cielo e terra. Il vero polo magnetico non si trova sul limite esterno dell’apertura polare, ma al centro della crosta terrestre, circa 600 km sotto la superficie. E’ questa la ragione per cui l’ago magnetico continua a puntare verticalmente verso il suolo, anche quando si è raggiunta la frontiera della depressione polare… Una volta raggiunto il cerchio dell’apertura polare, la bussola non funziona più orizzontalmente come prima, bensì verticalmente. La cosa ha intrigato molti esploratori antartici che riuscirono a pervenire a queste alte latitudini.

La sola spiegazione possibile è quella che la Terra sia cava, aperta alle estremità Nord e Sud, con un polo magnetico e un centro di gravità situati in mezzo alla crosta terrestre e non nel centro geometrico del pianeta. Di conseguenza l’acqua degli oceani all’interno della Terra aderisce sulla parete interna della crosta terrestre, esattamente come succede all’esterno di essa.
Si potrebbe non accordar fede al racconto di Byrd, ma il personaggio non è un “signor nessuno”. Egli partecipò a numerose spedizioni polari nel 1923, nel 1936, nel 1947 e nel 1956, in seguito alle quali egli fece delle dichiarazioni sorprendenti. Il solo modo per comprendere in modo conveniente le sue testimonianze enigmatiche, dice R. Bernard, è di “scartare la concezione tradizionale della formazione della Terra” e di accettarne una nuova, che mostra che le estremità artiche e antartiche non sono convesse ma concave. Bernard proseguì le sue spiegazioni in questi termini:“Byrd entrò nelle cavità polari, che penetrano nell’interno cavo della Terra, là dove regna un clima tropicale e dove si sviluppa una vita vegetale, animale e umana che attualmente ci sono sconosciute e che i governi ci nascondono, perchè sanno che è da là che escono certi UFO, il che prova anche che la civiltà raggiunta dalla gente dell’interno sorpassa di gran lunga le nostre capacità tecnologiche”.
Ecco ora alcuni estratti del giornale di bordo tenuto dall’ammiraglio Byrd, relativi alla spedizione del 19 febbraio 1947 . Egli scrisse:“Devo scrivere segretamente e nell’ombra questo giornale di bordo.Esso si riferisce al mio volo artico del 19 febbraio 1947. Verrà un tempo in cui il pensiero razionale degli uomini diverrà insignificante e si dovrà accettare l’inevitabile Verità. Io non sono libero di assicurare la pubblicazione della seguente documentazione, quindi forse essa non vedrà mai la luce dell’analisi pubblica. Ma devo fare il mio dovere e registrarla qua, per chiunque possa un giorno prenderne conoscenza in un mondo che, io spero profondamente, non consentirà più che l’avidità e l’oppressione abusiva di una parte dell’umanità, ci sottraggano più ciò che è Vero”.

Poi prosegue: “Tutti i preparativi sono stati effettuati per un volo in direzione Nord e noi decolliamo con il pieno di carburante…Contatto radio con il campo base, situazione normale…Sotto di noi tanto ghiaccio e neve, si nota una colorazione giallastra che si disperde linearmente. Modifichiamo l’itinerario per esaminare meglio questo colore sotto di noi, ora più rossastro o violetto…”

La bussola magnetica e il girocompasso incominciarono a quel punto a girare e a muoversi. A qualche distanza apparvero delle montagne. Byrd ci passò sopra, sempre in direzione del Nord. Oltre le montagne apparve una vallata con un piccolo fiume che si dirigeva verso il centro. “Qualcosa qua è totalmente falso e anormale! Non dovremmo sorvolare altro che ghiacci e neve…”. A sinistra egli vide dei grandi massicci pieni di boschi lungo delle pendici di montagna. Gli strumenti di navigazione giravano su se stessi, il giroscopio oscillava da dietro in avanti. Byrd osservava sbalordito: “La valle è verde, si tratta di muschio oppure è un tipo di erba molto densa. La luce sembra differente”. Egli si avvide poi della presenza di un grande animale. “Si direbbe un elefante, anzi assomiglia ad un mammut ! E’ incredibile ! Tuttavia là ce ne è uno”… Il termometro all’esterno indicava 74 gradi F (+23,3 ° C). Gli strumenti di navigazione erano normali, Byrd tentò quindi di contattare il campo base, ma la radio era ormai muta.
E’ qua che il racconto di Byrd assume un andamento fantascientico.L’ammiraglio vede una…città ! “E’ impossibile”, egli nota, e prosegue: “l’aereo sembra leggero e bizzarramente stabile, ma i comandi si rifiutano di funzionare. Mio Dio! Sul lato sinistro e sulla dritta dell’ala ci sono degli strani tipi di aereo. Ci seguono da vicino rapidamente. Hanno la forma di dischi e sono risplendenti. Ora sono piuttosto vicini, tanto che possiamo vedere le loro iscrizioni. Si nota un simbolo strano che io non rivelerò. E’ fantastico! Dove ci troviamo? Cosa ci succede? controllo ancora le apparecchiature, ma non rispondono!! Siamo presi in una morsa invisibile…”.
La radio poi si mette a crepitare. Una voce inglese, con quello che forse potrebbe essere “un leggero accento nordico o germanico” dice loro: “Benvenuto ammiraglio nel nostro territorio. Vi faremo atterrare in esattamente in sette minuti. Si rilassi, siete in buone mani”. L’aereo a quel punto diviene incontrollabile e vira da solo. Esso inizia una discesa come se fosse stato posto su un qualche invisibile grande ascensore e atterra dolcemente.
Molti uomini si avvicinano a piedi. Sono alti e hanno capelli biondi. A una certa distanza Byrd vede una “grande città scintillante di zampilli colorati arcobaleno”. Byrd e l’operatore radio vengono ricevuti cordialmente. Salgono su una piccola piattaforma mobile di trasporto senza ruote che li porta, con grande rapidità, verso quella città scintillante. La città sembra essere fatta di materiale cristallino. Essi arrivano davanti ad un grande edificio, di un tipo mai visto prima.
I due uomini si vedono offrire una tiepida bevanda dal gusto sconosciuto, ma delizioso. Dopo circa 10 minuti due uomini chiedono loro di accompagnarli. Byrd penetra in una specie di ascensore, che lo porta in un lungo corridoio rischiarato da una luce rosa, che emana dai muri. Uno degli esseri gli fa segno di fermarsi davanti a una grande porta. Sulla porta si trova un’iscrizione che egli non può decifrare. Uno degli uomini gli parla: “Non abbiate alcuna paura, ammiraglio, voi avrete adesso un udienza con il Maestro…”Byrd vede allora un uomo con dei tratti delicati e con il segno degli anni sul viso. E’ seduto ad una lunga tavola. Questi lo invita a sedersi e gli dice: “Noi vi abbiamo permesso, ammiraglio, di entrare qua poiché siete di nobile carattere e siete conosciuto nel mondo della superficie della Terra… Voi siete adesso nel territorio degli “Arianni”, che è il mondo interiore della Terra. Vi dirò adesso perchè siete stato convocato qua. Il nostro interesse comincia immediatamente dopo che la vostra razza ha fatto esplodere le prime bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki in Giappone. E’ in questo drammatico momento che noi vi abbiamo inviato le nostre macchine volanti, le “Flugelrads”, sul vostro mondo di superficie, allo scopo di studiare quello che aveva fatto la vostra razza”…
“Non abbiamo mai interferito prima nelle guerre e barbarie della vostra razza, ma ora lo dobbiamo fare, poiché avete imparato a manipolare con una certa perizia quello che non spetta agli umani, e cioè l’energia atomica. Nostri emissari hanno già consegnato dei messaggi alle potenze del vostro mondo e tuttavia esse non ne tengono conto. Adesso voi siete stato scelto per attestare che il nostro mondo esiste. Vedete, ammiraglio, la nostra cultura e la nostra scienza sono avanti di molte migliaia di anni rispetto a quelle della vostra razza”.

“Nel 1945 e anche dopo, noi abbiamo cercato di contattare la vostra razza, ma i nostri sforzi non hanno incontrato che ostilità e i nostri Flugelrads sono stati mitragliati… Figlio mio, c’è una grande tempesta che si concentra sul vostro mondo, un furore nero che sussisterà per molti anni. Non ci sarà alcuna possibilità di risposta da parte dei vostri eserciti, non ci sarà alcuna protezione da parte della vostra scienza. Questo furore imperverserà sino al punto che ogni fiore della vostra cultura sarà calpestato e tutte le cose umane saranno immerse in un grande caos”.
“La vostra guerra recente era solamente un preludio di quello che ancora deve succedere alla vostra razza. Noi qua lo vediamo chiaramente. I tempi oscuri che verranno adesso per la vostra razza copriranno la Terra come un velo, ma io credo che una certa parte del vostro popolo attraverserà questa tempesta. Noi vediamo, in un avvenire molto lontano, un nuovo mondo che rinasce dalle rovine della vostra razza. Quando arriverà questo tempo noi verremo di nuovo ad aiutare la vostra cultura e la vostra razza a rivivere. Forse allora voi avrete appreso la futilità della guerra e dei conflitti…e, dopo questo tempo, riappariranno di nuovo certi aspetti della cultura e della scienza della vostra razza. Voi, figlio mio, dovete ritornare al mondo della superficie per riportare questo messaggio…”

In seguito l’ammiraglio fu riaccompagnato a bordo del suo aereo, il quale venne sollevato da una forza invisibile finché raggiunse un’altitudine di 2700 piedi. Lo raggiunse allora un messaggio radio:“Noi adesso vi lasciamo, ammiraglio, i vostri apparecchi di controllo sono ora funzionanti. Auf wiedersehen”. Byrd vide ora di nuovo le vaste superfici di ghiaccio e di neve, e riprese contatto senza problemi con il campo base. Tutto era ritornato normale.
Di ritorno negli USA l’ammiraglio proseguì la redazione del suo giornale in questi termini: “Ho appena assistito ad una riunione del Pentagono. Ho esposto pienamente la mia scoperta e il messaggio del “Maestro”. Tutto è stato debitamente registrato. Il Presidente è stato avvertito. Sono ora trattenuto per molte ore. Vengo intervistato specificatamente dalle “Forze di sicurezza” e da una equipe medica.Sono messo a dura prova! Vengo messo sotto stretto controllo, da parte della “Centrale di previsione della Sicurezza nazionale” degli Stati Uniti. Mi si ordina di non parlare di tutto ciò che ho appreso! Mi sono ricordato allora di essere un militare e ho dovuto obbedire agli ordini”.
In seguito dopo alcuni anni scrisse: “Tutti gli anni che sono passati dal 1947 in poi non sono stati davvero piacevoli per me. Ho tenuto fedelmente segreto questo “affaire”, come mi era stato richiesto dalla mostruosa macchina militare e ciò si è scontrato con le mie personali convinzioni. Adesso sento venire su di me la lunga notte e questo segreto non morirà con me, e come ogni verità finalmente trionferà”… 24 Dicembre 1956.
Byrd morì nel 1957 e il suo giornale di bordo venne confiscato dal Pentagono per numerosi anni.
Molti si sono interrogati sul leggero accento germanico degli ospiti di Byrd, gli “Arianni”, sul saluto finale “auf wiedersehen” e sulla parola “Flugelrads”. Ora Flugelrad non vuol dire nulla in tedesco, ma Fluegelrad significa letteralmente “ruota alata”. Alcuni hanno sospettato perciò che certe “logge tedesche” fossero all’origine del testo attribuito a Byrd, tanto più che lo stile del giornale di bordo non sembra per nulla corrispondere all’uomo istruito che egli era, in quanto redatto in un inglese piuttosto “dubbioso”.

Infine, come ha potuto questo testo arrivare ad essere pubblicato senza che i servizi segreti americani si opponessero? Si tratta forse di un’ulteriore tentativo di “disinformazione”, di cover-up, avente come scopo, proprio quello di screditare la teoria della “Terra cava”?



Teorie sulla Luna Vuota

Una parte di interesse è rivolta circa le lune vuote. Nel 1959, lo scienziato sovietico Iosif Sklovskij affermò che l’accelerazione di Phobos (la luna interna di Marte) fosse così elevata che doveva essere vuota, data la forza di resistenza in rapporto alla massa e che, pertanto, poteva essere artificiale. La teoria fu scartata, in quanto si dimostrò che la velocità era decisamente inferiore.
A metà degli anni 1970, due scienziati sovietici di alto livello, Mikhail Vasin e Alexander Shcherbakov, ipotizzarono che la luna della terra fosse parzialmente vuota. Escludendo che potesse esserlo naturalmente, affermarono che fu ad opera di una civiltà aliena, la quale l’ha adattata come nave spaziale in orbita intorno alla terra. Questa teoria è stata poi ulteriormente elaborata da Don Wilson.
Loro esclusero il fatto che la terra avesse ancorato la luna per caso nella sua orbita. Altra teoria è che la densità della Luna sia nettamente inferiore a quella della Terra (3,3 contro 5,5 g / cm³). Essi hanno inoltre sottolineato che i crateri lunari, anche quelli a 100 miglia oltre il lato visibile, siano profondi solo una o due miglia, ad eccezione fatta del più grande, di 24-30 miglia di profondità. Al di sotto della profondità costante dei crateri (la maggior parte dei quali si presume causati da impatti) potrebbe, per questi scienziati, avere sotto 2,5 miglia di spessore delle rocce, uno strato di 20 miglia di estensione di blindatura metallica. Un inaspettata constatazione è che quando i moduli lunari e i razzi spediti si sono schiantati contro il satellite, questi impatti hanno risuonato come una campana (o una grande sfera cava) per quattro ore.
Molti altri scienziati hanno teorizzato che la nostra luna è vuota, anche se questa possibilità non è mai stata presa molto sul serio. Per esempio, nel 1962, uno scienziato della NASA, il dottor G. McDonald, ha scritto in Astronautica: ‘Se i dati astronomici non smentiscono, si è constatato che l’interno della Luna sia meno denso rispetto alla parte esterna. Sembrerebbe che la Luna sia più simile ad una cavità che ad una sfera omogenea ‘. McDonald da scettico non si capacitò di questa conclusione e presunse che i dati o i calcoli dovevano essere sbagliati. Anche il Dr SC Solomon del MIT ha affermato che uno studio del campo gravitazionale della Luna ha indicato che potrebbe essere vuota. Questo, pubblicato su La Luna, Un giornale internazionale di Studi Lunari, afferma quanto segue: ‘Gli esperimenti Lunar Orbiter hanno notevolmente migliorato la nostra conoscenza del campo gravitazionale della Luna…indicando la spaventosa probabilità che la Luna potrebbe essere vuota ‘. Sulla base dei dati sismici, sono stati prodotti vari modelli lunari. Nel 1974 Science News ha riferito che ‘Alcuni di tali modelli sarebbero rappresentativi di una luna piuttosto bizzarra, simile ad una palla di titanio cava’. Il comportamento sismico della Luna è ora considerato compatibile con la sua solidità.

Geomagnetismo di una terra cava
Una terra cava richiederebbe una nuova teoria sul geomagnetismo. Un certo numero di meccanismi alternativi sono stati avanzati, ma nessuno ha ottenuto un ampio sostegno. Il magnetismo è causato da particelle cariche in movimento, e una teoria alternativa è che il campo magnetico terrestre sia generato da cariche tra l’atmosfera terrestre la crosta, che si generano con la rotazione della terra. L’obiezione principale di questa teoria è che i pianeti avrebbero dovuto avere enormi campi elettrici nelle loro atmosfere e non vi è alcuna prova di questo. Ma non c’é neppure la possibilità di confutarlo; la carica elettrica della terra non può essere misurata direttamente dalla terra stessa.
La rotazione di un pianeta può essere paragonata ad un solenoide elettrico. Un solenoide è costituito da una bobina di filo, e quando una corrente passa attraverso di esso, una forza magnetica viene generata ad angolo retto rispetto alla direzione del filo. Questo per i pianeti genera correnti elettriche nella direzione di rotazione, o est-ovest. Il campo magnetico si ottiene perpendicolarmente a questo, cioè nell’asse nord-sud.
Il modello alternativo più dettagliato del campo magnetico terrestre è stato sviluppato da Harold Aspden, il quale sostiene che il campo è generato principalmente dalla rotazione etere . Più specificamente, essa deriva dallo spostamento della carica causata dalla sfera rotante nell’ etere situato all’interno della terra, ed estendentesi ancora per circa 100 km sopra la sua superficie, in combinazione con uno spostamento di carica che bilancia la sostanza costituente la terra fisica. Aspden spiega che, la carica del nucleo distribuita tra una polarità ed una carica superficiale di compensazione di polarità opposta, la rotazione terrestre produrrebbe un campo magnetico che corrisponde a ciò che viene osservato. La ragione per cui i poli magnetici sono compensati dai poli geografici è perché la sfera dell’etere ruota attorno ad un asse che è inclinato rispetto all’asse di rotazione terrestre. E il motivo per cui i poli magnetici si muovono intorno ai poli geografici della terra è per via della precessione dell’asse di rotazione intorno all’asse di rotazione terrestre nell’etere.
Il cosiddetto ‘effetto Aspden,’ scoperto dal Dr. Harold Aspden della Cambridge University è basato su un giroscopio il cui ingranaggio centrale viene attratto da un potente magnete. Il normale quantitativo di energia richiesta per rotare il giroscopio ad una velocità massima data è di 1.000 joule. Come un bicchiere d’acqua che viene agitato con una spugna, la rotazione del giroscopio fa sì che l’energia eterica contenuta nell’ingranaggio centrale inizi a muoversi a spirale, e questo movimento agitatorio continui nell’oggetto anche dopo aver arrestato il giroscopio.

Sorprendentemente, fino a 60 secondi dopo che il giroscopio finisce di ruotare, basta un’energia dieci volte inferiore affinché esso ritorni alla stessa velocità ottenuta la prima volta, ossia solo 100 joule. Questo è un altro effetto riproducibile che è stato semplicemente ignorato dalla corrente principale scientifica, in quanto “viola le leggi della fisica”.

Ad ogni modo, con l’opera di Kozyrev come background, possiamo immaginare le risatine degli scienziati russi dopo aver letto dei problemi di Aspden nel far riconoscere agli scienziati occidentali questo effetto.
Il piombo (Pb) mantiene le sue forze latenti per 14 secondi mentre l’alluminio per 28, e, ancora, i giroscopi di Aspden mantenevano le loro forze per 60 secondi. Questo è dovuto al fatto che l’energia extra torsionale / eterica viene attratta dal potente magnete permanente che compone il centro del giroscopio; questa proprietà basilare dei magneti rotanti è stata usata per creare molte fonti differenti di “energia libera”.
Se le inversioni magnetiche globali sono verificate, si può ipotizzare che siano causate dal segno della carica elettrica della terra o dell’atmosfera, o la direzione delle correnti elettriche della crosta in opposizione a quelle dell’atmosfera. Aspden suggerisce che le inversioni geomagnetiche potrebbero essere dovute dovute al fatto che il sistema solare di entri periodicamente in uno spazio in cui vengono invertite le polarità elettriche. Inoltre, una cella elettrochimica può autoinvertirsi, e la terra può contenere giganti celle elettrochimiche. Una delle fonti esterne del campo magnetico terrestre è la corrente ad anello nella fascia di radiazione di Van Allen. Paul LaViolette sostiene che una intensa attività solare potrebbe rafforzare il campo magnetico nell’anello al punto da poter invertire la polarità del principale campo magnetico terrestre. Inoltre, sapendo che le esterne macchie solari subiscono inversioni di polarità in cicli di circa 22 anni, qualcosa di simile potrebbe accadere con un sole interno alla terra, contribuendo ad anomalie magnetiche sulla superficie terrestre.

I basalti che sono scoppiati sulla terra nel corso della storia geologica, coprono circa il 63% dei bacini oceanici e almeno il 5% dei continenti. I campi di basalto giganti, come le Deccan Traps in India e le trappole della Siberia, hanno volumi che si estendono dai 100.000 ai 10.000.000 km³. Nella tettonica a zolle, l’inondazione dei basalti, le grandi province ignee e tuttoe le interplacche di magmatismo sono di solito attribuite ai ‘pennacchi del mantello’ di materiale caldo proveniente, presumibilmente, alla Discontinuità di Gutenberg.


Pertanto è possibile che al di sotto di questo livello esista una verità, della quale le testimonianze che sono state riportate nel corso delle esplorazioni ai poli, anche se con errori interpretativi, ne danno abbondante prova.

Fonte immagine: La teoria della Terra cava? Ha generato ottima letteratura (letteretj.it)

Igno-rando

Pubblicato da Ignorando

De labore solis!